Capodanno alla scoperta del sud della Sardegna

Un anello di 600km per festeggiare in bici l’arrivo del nuovo anno nella zona sud dell’isola.

La Sardegna è una delle mete più ambite per le vacanze estive, ma soprattutto in inverno rivela paesaggi spettacolari immersi in una natura rigogliosa che cambia volto ad ogni curva. La frenesia turistica sparisce completamente e lascia posto ad un ambiente rurale di un’altra epoca dove regna la pace e la tranquillità.

In questo itinerario si pedala un anello di 600 km nella zona sud dell’isola con partenza da Cagliari seguendo la costa, sfiorando la Giara di Gesturi e passando per il golfo di Oristano.

Max tranquillini

Partenza a metà mattinata per il porto di Civitavecchia con macchina carica. Bici smontata e borse pronte per l’attraversata in notturna.

Giorno 1
128 km – 1168 m
Cagliari – Terra Mala – Villa Simius – Muravera – San Vito – Ballao

Giusto il tempo di sbarcare e parto lungo la costa verso est. La temperatura è buona, la strada è un susseguirsi di sali e scendi a tratti anche duri. Pranzo sotto il sole a Villasimius e lascio la costa verso l’interno.

Arrivato a Muravera seguo il fiume Flumendosa in una valle che sembra disabitata, faccio chilometri senza incrociare auto. Il sole tramonta e la temperatura scende, si insinua il dubbio che le temperature non saranno quelle previste. Mi fermo per la notte a Balao, per fortuna l’unico bar del paese serve anche pizze farcite.

Giorno 2
113 km – 1412 m
Ballao – Orroli – Nurri – Escolca – Gergei – Barumini – Genuri – Villaurbana – Simaxis – Oristano

Riparto dopo un’abbondante colazione a base di marmellata fatta in casa dal gestore del B&B. È freddo e c’è la nebbia, ma mi riscaldo immediatamente, l’abbigliamento a cipolla funziona: oggi si sale!

Pian piano si inizia ad intravedere il sole e improvvisamente mi ritrovo su un spettacolare altopiano con cielo sereno. Da qui la strada è più leggera, macino chilometri.

L’obiettivo di oggi è arrivare ad Oristano. Obiettivo raggiunto verso sera, pronto a festeggiare il Capodanno, esco tra la folla.

Giorno 3
84 km – 148 m
Oristano – Fenughedu – Nurachi – Riola Sardo – San Giovanni di Sinis – Tharros – Cabras – Arborea – Terralba

Dopo una bella dormita riparto con calma, oggi non sono previste salite, solo qualche sterrato, visita a rovine dei Fenici e a cittadine semi-deserte in una piana bonificata un secolo fa.

Itinerario turistico fino a Terralba.

Giorno 4
84 km – 1268 m
Terralba – Sant’Antonio di Santadi – Montevecchio – Arbus – Buggerru

Oggi tappa “montana” (si fa per dire). Dopo una decina di chilometri di riscaldamento inizio a salire, ma già si intravedono nuvole minacciose e la temperatura scende.

Rimpiango la decisione di lasciare a casa il completo invernale. Dopo poco inizia a piovere, una pioggerellina fina che si infila ovunque, ma che comunque mi permette di continuare senza troppe protezioni anti-pioggia. I paesaggi sono molto suggestivi, a tratti mi sembra di essere tornato in Irlanda, complice il vento e le pecore in mezzo alla strada.

Il pomeriggio controllo il percorso mancante e abbandono subito l’idea di arrivare a Portscuso. Mi fermo a Buggerru, un paesino incastrato in una valletta battuta dal vento e circondata da un mare in burrasca.

Giorno 5
97 km – 864 m
Buggerru – Masua – Nebida – Portoscuso – Portovesme – Traghetto – Carloforte – Traghetto – Calasetta – Sant’Antioco – Giba

Oggi il tempo è cambiato, cielo sereno e il sole inizia a scaldare (oltre che il continuo sali scendi). I paesaggi sono sempre più belli, sono nella zona di Masua dove si scorge l’inconfondibile scoglio del Pan di Zucchero.

Spiagge, scogli, vallette e scorci naturali si sprecano lungo tutto il percorso. Arrivo tardi al traghetto per l’isola di San Pietro: questo succede quando ci si ferma ogni 2 metri a fare foto!

Breve visita alle saline di Carloforte e nuovamente in traghetto verso Sant’Antioco. Cala la notte dopo uno sterrato abbastanza impegnativo (la cosa incredibile è di non aver bucato) e non mi resta che raggiungere Giba per riposarmi.

Giorno 6
103 km – 824 m
Giba – Sant’Anna Arresi – Porto Teulada – Chia – Pula – Sarroch – Cagliari

Ultima tappa del viaggio! Parto di buona lena in una mattinata particolarmente fresca (+1°) .

La costa è molto divertente con salite dure, ma non troppo lunghe. Le discese sono un continuo susseguirsi di tornanti.

Passo da zone molto turistiche per la loro bellezza, ma in questo periodo deserte (porto Teulada, Chia, Pula).

L’ultimo tratto è attraverso la zona industriale di Cagliari, un po’ di coraggio, soffro la mancanza di una ciclabile! Una breve visita alla zona del Castello di Cagliari con le sue stradine e vedute sulla città e sono pronto per imbarcarmi per il ritorno. Bye bye Sardegna.

Percorso totale: 607 km
Dislivello totale: 5700 m

Testo e foto di Max Tranquillini